A pochi chilometri da Viterbo, in direzione Roma, troviamo un’altra delle città più interessanti dell’intera Tuscia. Parliamo di Vetralla, luogo antico che nasconde molti tesori tra i suoi vicoli e ancora più tradizioni da scoprire passeggiando tra le vie del borgo, dove i residenti sembrano aver dimenticato come il mondo intorno a loro stia girando sempre più vorticosamente.
A contraddistinguere questo luogo, infatti, sono innumerevoli eventi e tradizioni popolari che hanno incastonato Vetralla in un periodo non indefinito del passato, rallentando la vita che qui scorre e lasciando da parte lo stress tipico delle grandi città.
Circondata da vasti campi di ulivi, vigneti e boschi, Vetralla è una scoperta per ogni tipo di turista: dall’amante della storia fino al più attivo trekker.
Nel medioevo, Vetralla era una città molto più importante di quello che si possa credere. Fu proprio qui, infatti, che papa Eugenio III, il 1° dicembre del 1145 d.C., promulgò la bolla Quantum praedecessores. Se il nome non vi dice nulla, pensate allora alla seconda crociata e ai nomi di illustri condottieri che vi parteciparono come Baldovino III di Gerusalemme, Luigi VII di Fracia ed Eleonora d’Aquitania. La bolla, infatti, indirizzata dal pontefice al sovrano di Francia, fu l’incipit di questa seconda spedizione in Medio oriente e venne redatta proprio qui, nella città di Vetralla.
Il borgo, il dedalo e la vita d’un tempo
Passeggiare tra le vie del borgo di Vetralla può essere un’esperienza unica, soprattutto per chi viene da grandi città come Roma, Firenze o Milano. Una volta al suo interno, è facile perdersi tra il dedalo di vie all’inseguimento di un profumo, di un terrazzo ricolmo di fiori o alla ricerca della bottega di qualche artigiano locale.
Qui il tempo sembra essersi fermato. Nelle piccole piazzette sarà facile trovare anziani che parlano tra loro, ricordando storie passate e raccontandosi gli eventi della giornata. I panni stesi, gli odori delle cucine e gatti che si nascondono dietro ogni angolo sono poi quel tocco di vita che molti oggi vanno cercando, rifuggendo il caos cittadino alla ricerca di qualcosa di più reale e, contemporaneamente, onirico.
Molti, qui, sono i siti storici da poter visitare. Un primo esempio è sicuramente il Palazzo Comunale, realizzato a partire dal 1713 dall’architetto Filippo Barigioni su commissione del cardinale Imperiali. Guardandolo dal basso verso l’alto, notiamo subito l’orologio e il suo piccolo campanile, che un tempo aiutavano i cittadini scandendo il passare del tempo. Gli interni, visitabili, ci accolgono con molte sale ricche di affreschi e finestre dalle quali affacciarsi e osservare la sottostante piazza Umberto I e il Duomo di Vetralla.
Quest’ultimo sorge dove un tempo si trovano le antiche prigioni della città e per la sua costruzione venne demolita anche l’antica chiesa di S. Andrea. Oggi, il duomo è dedicato non solo a S. Andrea ma anche a San Francesco e al suo interno è possibile osservare una meravigliosa statua in legno della Santissima Concezione che, ogni 25 anni, viene portata in processione.
Gli amanti dell’arte sacra non potranno poi perdersi la poco distante chiesa di San Pietro. Risalente al XII o XIII secolo, la chiesa nasconde al suo interno degli affreschi risalenti al 1500. Tra questi vi è un magnifico ritratto dell’ultima cena ma anche due pale ritraenti la crocefissione e la Madonna del Riscatto.
Se chiederete ai suoi abitanti, alcuni di questi potranno rivelarvi che anche la loro Vetralla può vantare una leggenda legata alla sua fondazione. In questo caso, come in molti altri paesi della Tuscia, i suoi natali sarebbero dovuti addirittura a Noè il quale, sceso dall’Arca arenatasi sulle alture di Valle Cajana, avrebbe approfittato dell’ottimo vino prodotto da queste parti per rinfrancarsi delle bibliche fatiche derivanti dal Diluvio universale. Per questo grappoli d’uva e tralci di vite campeggiano in bella evidenza nello stemma comunale che vuole ricordare questa illustre leggenda legata alle sue origini.
Il passato che riaffiora dalle necropoli
Poco distanti dal centro cittadino vi sono alcuni siti archeologici tutti da scoprire, soprattutto per gli amanti delle passeggiate e del trekking. Parliamo, nel particolare dell’antichissima necropoli rupestre di Norchia, la necropoli del Cerracchio, il tumolo etrusco di Grotta Porcina e il tempio di Demetra.
Questi siti, di importanza nazionale, sono oggi visitati da migliaia di turisti ogni anno e permettono di conoscere la ricca storia del luogo. Dall’età del bronzo fino a oggi, il territorio di Vetralla non è mai stato abbandonato e anzi, grazie alla presenza della Via Cassia e della Via Francigena che la collegano a Roma, la città vede un continuo passaggio di visitatori e pellegrini.
La necropoli di Norchia è forse tra i siti archeologici etruschi più affascinanti dell’Italia centrale. La zona, già colonizzata ai tempi dell’età del bronzo, divenne una imponente città con gli Etruschi grazie anche al passaggio della Via Clodia che collegava Norchia a Tarquinia e Vulci. Il sito, proprio per questa sua posizione strategica, non divenne meno importante nell’età Romana e in quella medievale. Qui, ancora oggi, possiamo ammirare non solo migliaia di magnifiche tombe etrusche, ma anche le rovine medievali del castello della famiglia Vico e quelle della chiesa di San Pietro, risalente al IX secolo d.C.
Il museo della città del territorio
Tra le stradine di Vetralla, in via di Porta Marchetta 2, possiamo trovare uno dei musei più affascinanti dell’intera Tuscia. Stiamo parlando del Museo della città e del territorio, nato nel 1991 come sperimentazione di una nuova tipologia museale su progetto di Enrico Guidoni ed Elisabetta De Minicis, attuato nel prototipo di Vetralla e donato all’Università della Tuscia nel 2008.
Questo museo ha come sua particolarità quella di rivolgersi direttamente non solo ai turisti curiosi di scoprire la storia del luogo, ma anche agli addetti ai lavori quali architetti, urbanisti, restauratori, archeologi, storici, operatori culturali e studenti universitari.
Il museo si sviluppa all’interno dell’edificio storico della Torre di Porta Marina, costruita nel XV secolo a difesa dell’angolo nord-occidentale delle mura medievali di Vetralla, ancora in parte visibili all’interno. Il museo si sviluppa su tre livelli, in parte scavati nella roccia tufacea, destinati alle diverse Sezioni tematiche del Museo: Sezione del Muratore/Pietra, Sezione Ferro e Metalli, Sezione Legno, Sezione Ceramica e Laterizi. La scelta di realizzarlo proprio qui non è stata, ovviamente, legata al caso. L’obiettivo era quello di suscitare un’emozione immediata nel visitatore, accogliendolo in un luogo in perfetta armonia tra passato, presente e futuro.
Ricco di reperti risalenti a molti periodi, si tratta, questo, di un sito davvero imperdibile per chi è in visita a Vetralla in quando permette di comprendere, nel dettaglio, come la civiltà si sia sviluppata in questo luogo attraverso migliaia di anni di storia.
Vetralla, luogo di eventi e folklore
Grazie alla sua ricca storia e la presenza di una cittadinanza estremamente attiva e legata alle sue antiche tradizioni, Vetralla può vantare un gran numero di eventi che si dipanano lungo tutto l’anno.
La più antica è forse quella dello “Sposalizio dell’albero”. L’appuntamento si celebra ogni anno sin dal 1432, quando Papa Eugenio IV donò i boschi di Monte Fogliano alla città di Vetralla e ai suoi abitanti. Nei pressi del Convento di Sant’Angelo, l’8 maggio si celebra un vero e proprio matrimonio alla presenza del Sindaco e naturalmente del sacerdote che, nell’intento di sposare simbolicamente l’intera cittadinanza Vetrallese con i boschi, si trova di fronte due alberi, uniti da veli e adornati con magnifici fiori selvatici. Un corteo di dame e cavalieri in costumi tradizionali, insieme agli sbandieratori, rendono omaggio alla singolare coppia di sposi.
A dicembre, invece, spazio alle degustazioni con la Sagra del Tozzetto. Un evento recente, che non ha mancato di conquistare cittadini e turisti e dove si potrà assaggiare il tipico tozzetto alle nocciole, caratteristico della Tuscia. Durante questo appuntamento, solitamente della durata di tre giorni, sarà preparato anche il tozzetto più lungo del mondo: una sfida particolarmente affascinante che mira a far diventare Vetralla patria di questo guinnes dei primati mondiali.
Molte altre ancora sono, tuttavia, le feste che durante il corso di tutto l’anno è facile incontrare a Vetralla, città tipicamente molto viva grazie a cittadini creativi e spensierati. Nessun periodo è quello sbagliato per visitare la città che, da l’inverno all’estate, è sempre colma di musica, colori e risate.