Da ormai molti secoli la città di Sutri rimane immutata nel tempo. Un gioiello incastonato nel verde, posizionato esattamente sulla via Francigena e la strada Cassia che collega Roma a Viterbo, capoluogo della Tuscia.
Un luogo immaginifico, colmo di luoghi storici, eventi e rarità culinarie che non manca di attrarre annualmente migliaia di visitatori. Anche per questo, Sutri è annoverata tra “I borghi più belli d’Italia” ed ha ricevuto la Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, due certificazioni che vogliono rendere merito a questo antico e quasi intatto luogo di storia, arte e cultura.
Un ponte tra passato, presente e futuro
Tra le sue vie, Sutri nasconde un grandissimo numero di opere dall’elevato valore storico e artistico che oggi ci permettono di rivivere migliaia di anni di storia grazie a una semplice ma meravigliosa passeggiata tra le vie del borgo.
A oggi, il suo monumento di maggior rilievo è sicuramente rappresentato dallo stupendo anfiteatro romano che sorge proprio ai piedi della città. Interamente scavato nel tufo, materiale di cui il territorio è ricco, la struttura mostra una forma architettonica unica, dotata di due ingressi e da meravigliose gradinate ricavate dallo stesso banco di roccia. Nonostante la sua ottima preservazione nei secoli, poco si sa della sua reale età cronologica per mancanza di qualsiasi epigrafe o altro indizio storico. Gli archeologi e gli studiosi hanno tuttavia collocato la sua realizzazione tra il I secolo a. C. e il I secolo d. C.
Adiacente all’anfiteatro, possiamo invece incrociare lo sguardo con un altro maestoso reperto storico. La cosiddetta necropoli urbana di Sutri, che rappresenta uno dei più grandi esempi di tombe rupestri di età romana nell’ambito del territorio dell’Etruria. Stiamo parlando di un totale di 64 tombe, anch’esse ricavate all’interno di rocce tufacee, che costeggiano la via Cassia per quasi 200 metri.
A poca distanza dall’anfiteatro di Sutri possiamo incontrare la piccola chiesa dedicata alla Madonna del Parto, nota come Mitreo. Questo luogo, risalente al XIII-XIV secolo è interamente scavata nel tufo, così come la necropoli etrusca che lo circonda. Al suo interno possiamo notare un piccolo vestibolo a pianta quadra adornato da alcuni magnifici affreschi raffiguranti la Madonna ed i Santi, San Cristoforo e San Michele del Gargano. Da questo spazio, proseguendo all’interno della chiesa, attraversiamo un più largo spazio caratterizzato da tre navate divise da due file di pilastri di tufo. Di lato sono inoltre presenti delle piccole navate separate. Probabilmente era qui che trovava spazio i banconi dell’antico Mitreo, tavoli utilizzati per i banchetti mistici dei fedeli del dio Mitra, divinità legata non solo al pantheon greco-romano, ma anche a quello induista e persiano. Il rinvenimento a Sutri di un rilievo di questa particolare e misteriosa divinità avvalora la tesi del riutilizzo di un luogo di culto pagano, trasformato dai cristiani in luogo sacro. Un mistero che si aggiunge alle tante leggende che rendono l’Antichissima città un luogo imperdibile e ricco di segreti da scoprire.
Entrando nel borgo, invece, Sutri racconta la sua storia medievale grazie alla presenza di strutture magnifiche come la sua Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata sui resti di un sito religioso paleo-cristiano e che vide varie ristrutturazioni e ampliamenti tra il 900 e il 1200 a opera di due papi in particolare, Serio III e Innocenzo III.
Poco distante, proprio in Piazza del Duomo, troviamo Il Museo di Palazzo Doebbing, uno dei luoghi di maggiore attrazione della città e uno dei più importanti luoghi d’arte dell’intera penisola italiana. Prende il suo nome da Joseph Bernard Doebbing, vescovo di Sutri dal 1900 al 1916. Da settembre 2018, palazzo è stato trasformato in sede museale e continua periodicamente a ospitare esposizioni di altissimo livello con opere di maestri noti in tutto il mondo.
Ma la vera storia di Sutri è raccontata in primis dai suoi stessi abitanti, dalle vie colorate e sempre vive, così come da quegli scorci che hanno attirato l’attenzione anche di personaggi come George Clooney che nel 2018 trasformò l’intero centro storico del borgo nel set della sua miniserie Catch 22, adattamento dell’omonimo romanzo del 1961 scritto da Joseph Heller.
Oggi è possibile scoprire i dettagli della realizzazione della serie Catch 22, firmata da George Clooney, attraverso varie segnaletiche installate nel borgo. Per l’occasione, l’intero centro storico della città di Sutri venne trasformato in un set televisivo che catapultò per alcuni giorni la cittadina e suoi residenti nella Seconda guerra mondiale, periodo di ambientazione dello sceneggiato. Il borgo venne appositamente selezionato dalla produzione per via del magnifico stato dei suoi edifici storici che hanno permesso agli sceneggiatori di riprodurre varie città italiane che erano state da poco liberate dal giogo dei nazisti grazie all’intervento degli alleati.
Una storia legata a vescovi, papi e imperatori
Essendo stata sede vescovile e poi episcopale per lunghissimo tempo, la città di Sutri è ovviamente ricca di chiese meravigliose tutte da visitare. Oltre alla già citata Cattedrale, il borgo è costellato da una piccola miriade di siti sacri dall’altissimo valore storico e artistico che meritano di essere visitate almeno una volta nella vita.
Tra i luoghi più belli e unici di Sutri vi è sicuramente la cripta del Duomo, una struttura di origine romanica che permette ai visitatori di immergersi in un’area a piante rettangolari, divisa in otto differenti navate separate da colonne che creano un soffitto “a crociera”. Come accade per gran parte delle strutture storiche di Sutri, dal suo anfiteatro alle varie torri medievali, anche la cripta del Duomo è realizzata grazie all’utilizzo di pietra tufacea, caratteristica del territorio. Da non perdere, una volta discesi nell’antico ventre della Cattedrale, anche le nicchie semicircolari che affiancano l’una dopo l’altra lungo tutte le pareti che in origine erano completamente affrescate e che, ancora oggi, regalano visioni di un antico passato agli occhi più attenti.
Ce ne sono nove, in particolare, grazie al quale è possibile riscoprire parte dell’antichissima storia di questo borgo che affonda le sue origini tra miti e leggende etrusche e greche: la Chiesa di San Silvestro, la Chiesa della S.S. Concezione Immacolata di Maria con annesso il convento delle Carmelitane Calzate, la Chiesa di San Francesco, la Chiesa di San Sebastiano, la Chiesa di Santa Croce, la Chiesa di San Rocco, la Chiesa di San Giovanni del Tempio, la Chiesa di Santa Maria del Monte, la Chiesa della Madonna del Parto.
L’invito è quello di scovarle una dopo l’altra, magari perdendosi tra le intricate e magnifiche viuzze della cittadina e chiedendo informazioni alla popolazione locale che non mancherà di raccontare aneddoti, storielle e leggende su ognuna di esse.
Ma la storia della città non è solo quella raccontata negli annali Vaticani. Nel tempo, infatti, sono molti gli eventi che hanno legato Sutri al più antico periodo del Sacro Romano Impero: quello di Carlo Magno.
Tra le molte leggende locali, infatti, si erge il castello di Carlo Magno. La struttura, vuole la tradizione locale, avrebbe assunto il suo nome dal presunto soggiorno del da lì a poco imperatore Carlo Magno in terra di Sutri, nel corso del viaggio che lo conduceva a Roma per essere incoronato sovrano indiscusso del Sacro Romano Impero. In realtà, la struttura architettonica dell’edificio lascia dedurre come i suoi natali risalgono al XIV secolo (quando Carlo Magno ormai era già scomparso da qualche secolo). A confermarlo vi è anche un documento del 1367, un inventario di beni appartenenti all’Ospedale del Santo Spirito in Sassia, dove viene riportata la presenza sul Mons Sancti Iohanis (poi conosciuto come Colle Savorelli) di un “Platium comitis Anguillarie”, facilmente identificabile con una delle strutture facenti parte della fortezza proprietà della famiglia Anguillara.
Cultura, cibo e musica: Sutri città sempre in festa
Non dimenticando il suo antichissimo e illustre passato, Sutri è al giorno d’oggi una città sempre ricca di eventi da non perdere durante ogni mese dell’anno.
Rinomate sono le sue innumerevoli sagre, come quella del fagiolo “Regina”, prelibatezza tipica del luogo che viene presentato in moltissime pietanze. Da non perdere anche il famosissimo Presepe Vivente, nel periodo Natalizio e l’apertura concomitante delle cantine locali che vanno, di anno in anno, a ospitare presepi di varie grandezze allestiti dai cittadini.
Numerosi sono però anche gli eventi musicali, con cantanti e gruppi di ogni genere che durante l’anno vengono ospitati dalla città. Contemporaneamente, il Museo di Palazzo Doebbing prosegue la sua funzione di rendere omaggio ad artisti di fama mondiale grazie alle moltissime mostre artistiche che vengono a tenersi tra le sue mura in molti periodi dell’anno.
Sutri è definitivamente una città viva, ricca di eventi e opportunità di conoscere prelibatezze culinarie, storie e leggende di un luogo incantato come la Tuscia.