A nord della Tuscia, proprio sulla via Francigena, troviamo il bellissimo borgo di Acquapendente. Un paese ricco di storia, leggende e bellezze naturalistiche che attirano turisti e pellegrini da tutta Europa.
La storia di questo splendido territorio, anche se vi sono presenti tracce di epoca etrusca e romana, comincia poco prima dell’anno 1000. È nel 964, infatti, che l’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I la seleziona come luogo per ospitare una delle sue fortezze ed è successivamente a questo evento che comincia la travagliata storia di Acquapendente, città ambita sia dall’impero che dalla Chiesa e dalle due parti contesa per molti secoli.
Tra i suoi occupanti troviamo Federico Barbarossa, il duca di Milano Francesco Sforza e la famiglia Farnese. È poco dopo quest’ultima dominazione che la basilica della città viene elevata a cattedrale ed è ancora oggi conosciuta come Cattedrale del Santo Sepolcro.
In merito a questi dominatori della città, la tradizione storica riporta un evento molto importante per Acquapendente, presumibilmente avvenuto nel periodo delle lotte tra papato e impero. Stiamo parlando di quello che viene denominato come “Miracolo della Madonna del Fiore” del 1166, in seguito al quale gli aquesiani si sarebbero ribellati alla dominazione imperiale del Barbarossa. Una volta distrutto il castello imperiale, simbolo della dominazione federiciana, si cominciò a edificare nella valle situata nei pressi, soprattutto per i vantaggi della vicinanza al torrente e ai terreni molto fertili. Questo cambiamento portò a una trasformazione radicale poiché l’antico tracciato della Francigena cadde in disuso e il nuovo asse viario, più funzionale, attraversava di netto la città da nord a sud mettendo in collegamento la via per Siena e quella per Roma.
Tra gli eventi più noti legati alla storia della città di Acquapendente vi è quello dei “I Pugnaloni”, annualmente tenuti la terza domenica di maggio ma è oggi, 15 maggio, il giorno del miracolo leggendario della Madonna del Fiore avvenuto nel 1166. È una data che per gli aquesiani ha un significato religioso e civile, la data del risveglio e della rivoluzione contro l’oppressione.
A spasso tra le vie del borgo
Giunti nei pressi della città veniamo subito accolti dalle due più celebri torri del borgo: la Torre Julia de Jacopo, l’antico portale di accesso ad Acquapendente, e la Torre dell’Orologio, un tempo edificio difensivo del castello imperiale di Federico Barbarossa. La storia che trasudano questi luoghi ci permette di entrare in sintonia con il resto del borgo e le sue meraviglie storiche. Poco dopo essere entrati, infatti, incontriamo subito la bellissima Chiesa di San Francesco che si distingue per il campanile rinascimentale e per l’antico portale risalente al secolo XI. Poco più avanti troviamo anche due raffinati palazzi storici da visitare: Palazzo Viscontini, di epoca rinascimentale, e il neoclassico Palazzo Comunale. Il monumento di maggior rilievo, tuttavia, è la Basilica del Santo Sepolcro nella quale sono custoditi tesori di inestimabile importanza come la cripta, fedele riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme e che ospita, nella parte più protetta, una pietra del tempio macchiata di sangue. Da qui il soprannome che contraddistingue Acquapendente.
Non tutti sanno che la Basilica dedicata al Santo Sepolcro venne fatta edificare da regina Matilda di Westfalia, madre dell’imperatore Ottone I, dopo che i muli carichi d’oro diretti a Roma si sarebbero inginocchiati proprio dinnanzi al luogo dove oggi sorge la chiesa. L’evento, tra storia e leggenda, convinse la regina a scegliere il posto per ospitare la futura basilica e cattedrale che nella storia di contraddistinse. La sua costruzione risale al XII secolo ed originariamente era in stile romanico. Poi, in seguito a numerosi interventi successivi, lo stile ha subito cambiamenti (come la facciata progettata da Nicola Salvi).
Durante il medioevo, la basilica era frequentata da pellegrini e da crociati, essendo situata sulla Via Francigena diretta a Roma. Ancora oggi sono innumerevoli i pellegrini che scelgono di visitarla e di soggiornare nel borgo assaporando la vita che tra le mura di questa città sembra scorrere a rallentatore. Acquapendente, con la sua lunga storia e il verde che la circonda, è infatti un territorio dedicato a tutti coloro che cercano un momento di relax dalla vita frenetica di tutti i giorni.
Nel 1649, in seguito della distruzione della città di Castro, Innocenzo X trasferì la sede vescovile ad Acquapendente. Questo influì ovviamente sul rilancio della devozione locale e sui progetti decorativi degli edifici di culto della città, tra qui la nostra cattedrale. A testimonianza di questo evento, nell’abside della chiesa possiamo trovare una cornice decorata con angeli e cherubini, realizzata nella metà del XVIII secolo, che adorna la statua della Vergine proveniente proprio dalla distrutta città di Castro.
Oggi, uno dei momenti dell’anno migliore per scoprire questo luogo è quello della terza domenica di maggio, conosciuta per ospitare i cosiddetti Pugnaloni di Acquapendente. Si tratta di una delle più antiche celebrazioni folkloristiche dell’intera Tuscia, risalente al 1166. I Pugnaloni sono dei grandi mosaici realizzati con fiori e foglie, composti su pannelli in legno di grandi dimensioni ed esposti in pubblico. Le foglie vengono tagliate ad arte ed incollate sul pannello disegnato, in modo da colorare il fondo l’opera; sul pannello vengono poi applicati anche i fiori, disposti la notte prima della sfilata.
A comporre i pugnaloni sono gli stessi abitanti del borgo che si tramandano la tradizione di generazione in generazione fin dal medioevo. I vari gruppi competono tra loro e ogni anno viene assegnato un premio ai migliori artisti floreali. Le realizzazioni vengono poi portate in processione la sera dell’evento, tra eventi religiosi, spettacoli e rievocazioni storiche che trasportano visitatori e turisti indietro nel tempo.
I tesori del territorio di Acquapendente
Poco al di fuori delle mura si possono ammirare la maestosità del castello di Torre Alfina e dell’omonimo borgo, così come la bellezza del borgo di Trevinano e della sua roccaforte.
Si tratta in entrambi i casi di paesi che vanno assolutamente visitati e che contribuiscono a rendere celebre tutto il territorio di Acquapendente, ricco di storia e cultura.
Non mancano, tuttavia, anche luoghi perfetti per gli amanti della natura e del trekking. Poco lontano dalla cittadina si nascondono location magiche dove natura e storia si fondono come il Bosco del Sasseto e la Riserva Naturale di Monte Rufeno.
Il bosco del Sasseto, scrigno di una ricchissima biodiversità naturale, è celebre anche per il gotico mausoleo del marchese Edoardo Cahen fatto costruire al suo interno. La Riserva è un’area protetta ricca di bellezze naturali e allo stesso tempo di tradizione, grazie ai suoi 34 casali abitati da contadini fino a circa 50 anni fa.
Tra le leggende che aleggiano intorno al Bosco del Sasseto vi è quella legate alle numerose creature fatate che ancora oggi lo popolerebbero. Da sempre gli abitanti di Acquapendente e Torre Alfina sembrano essere particolarmente devote a queste credenze popolari che hanno indubbiamente contribuito a creare un alone di mistero intorno al bosco e ai due borghi, attirando sempre più turisti e anche registi. È proprio qui, infatti, che è stato girato parte del film “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone, adattamento cinematografico della raccolta di fiabe “Lo Cunto de li Cunti” di Giambattista Basile, pubblicata postuma tra il 1634 e il 1636.
I dintorni di Acquapendente sono inoltre teatro di attività sportive come la Scarpinata di Monte Rufeno, la Francigena Marathon e la World Francigena Ultramarathon. Eventi tutti da scoprire e che si svolgono durante il corso di tutto l’anno, rendendo il territorio sempre molto visitato.